Altre origini: le fonti di un’idea. Passo IV.
Altre origini: le fonti di un’idea. Passo III.
Essere pessimisti circa le cose del mondo e la vita in generale è un pleonasmo, ossia anticipare quello che accadrà.
Fra 30 anni l’Italia non sarà come l’avranno fatta i governi, ma come l’avrà fatta la tv.
Io non sono comunista perché non me lo posso permettere.
La castità è il miraggio degli osceni.
Parlare d’amore è solo fare dei pettegolezzi intorno a un mistero.
I grandi amori si annunciano in un modo preciso, appena la vedi dici: chi è questa stronza?
Ci sono molti modi di arrivare, il migliore è di non partire.
Gli italiani sono sempre pronti a correre in soccorso dei vincitori.
Altre origini: le fonti di un’idea. Passo II.
E se guarderai a lungo nell’abisso anche l’abisso vorrà guardare in te.
Non è veramente coraggioso colui che teme di sembrare od essere, quando gli conviene, un vile.
Dichiarare la propria viltà può essere un atto di coraggio.
Altre origini: le fonti di un’idea. Passo I.
La conversazione è feconda soltanto fra spiriti dediti a consolidare le loro perplessità.
Il male, al contrario del bene, ha il duplice privilegio di essere affascinante e contagioso.
Quando si sa che ogni problema è un falso problema si è pericolosamente vicini alla salvezza.
Colui che avendo frequentato gli uomini si fa ancora delle illusioni sul loro conto, dovrebbe essere condannato alla reincarnazione.
Eccomi contro il primo scoglio: guardo il fondo bianco su cui dovrei scrivere qualche parola, ma tanto che mi sforzo di aggiungere qualcosa, che ci vedo solo criceti – di varie misure e dimensioni – intenti a correre su di una ruota ludica.
Sentire sullo sfondo i dialoghi aulici del “Mercante di Venezia” nella più Shackesperiana e AlPacinica trasposizione cinematografica non mi aiuta, il bianco assoluto fuori dalla finestra, generato dal cocktail neve-ghiaccio-nebbia non fa che ricordarmi il foglio bianco ed il criceto ormai ha smesso di correre sulla ruota ed ora mi fa boccacce e gestacci.
E’ un fastidio sottile quello che mi pervade nel momento in cui non riesco a scrivere. E’ l’effetto di uno spillo puntato in un posto scomodo, e proprio mentre si stanno per mollare gli ormeggi, viene in mente qualcosa da dire. Se non altro, qualcosa di accaduto da poco tempo – molto poco, e di cui vale la pena parlare.
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