Incubo di una notte di mezzo inverno
Ho sognato una lucciola. No, non “quel genere” di lucciole. L’insetto, intendo. Una lucciola.
Volteggiava silenziosa scandendo il suo volo con morbide sequenze luminose, compariva e spariva in vari punti della stanza, buia.
Ora sparisce, dopo un accenno di visibile volteggio, per ricomparire vicino a me.
Sono sdraiato sul divano, a pancia sotto; riesco a percepire la presenza del piccolo insetto con la coda dell’occhio, ma non ne sento alcun ronzio.
Passa un istante e la scena si sposta: sono in una zona che so di conoscere, ma che non riconosco; con uno di quegli scooter di grossa cilindrata percorro la strada per rientrare a casa, ma superato il primo viale ben illuminato, una rotonda centrata da una grossa fontana circolare ed il ponte che sovrasta il fiume, mi ritrovo nella totale assenza di luce.
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