Non riesco davvero a capire cosa abbia la vicina da guardarmi in quel modo. Sembro pazzo? No, sono solo sul mio balcone.

Tutto é cominciato qualche giorno fa, o meglio, la notte, o – meglio ancora – la mattina.

Quando mi alzo alla mattina, come la maggior parte delle persone, ci metto un po’ prima di realizzare una serie di cose che mi riguardano:
1-chi sono
2-da dove vengo
2.1 dove sono
3-cosa faccio
4-cosa devo fare.

Sotto il getto della doccia le mie sinapsi prendono a reagire come i lombrichi dentro i barattoli delle esche da pesca, e lentamente comincio a dare risposta almeno su un paio di quei punti: chi sono e cosa faccio.
Per capirne i restanti ci vuole l’uscita dalla doccia – e relativa goduria di aria sul mio corpo fradicio in questi giorni di afa insopportabile.

Quando realizzo di poter assemblare una moka di caffé senza dimenticare l’acqua e/o il caffé, evitando di pizzicarmi la pelle nelle guide della chiusura ad avvitamento, accendo il gas e, nell’attesa dell’agognato liquido dark-mattutino, mi copro.
Preparare il caffé nudi o in mutande é una di quelle cose che non hanno prezzo.
Do due colpi di phon ai capelli per evitare di trovarmeli davanti agli occhi durante tutta la giornata e mi vesto definitivamente.
Poco prima di partire mi dirigo verso il mobile su cui poso il mio portatile e, con uno sbuffo tipico di chi pensa “ragazzi, faccio tardi al lavoro, fate saltare fuori il pc” mi metto alla ricerca per la casa.

Sul divano non c’é, vicino alla TV non c’é, sulle sedie in cucina non c’é, in camera non c’é, in bagno non c’é.
Un attimo con gli occhi chiusi, sposto Marco – addormentatosi su un divano – ma nemmeno sotto di lui il portatile c’é.

Illuminazione: “ma certo! Francesco, sarà sicuramente in camera di Francesco”.

Irrompo nella sua camera trattenendo a stento l’urlo di sgomento alla vista di un corpo quasi nudo in posizione fetale, abbracciato al cuscino, poi mi guardo attorno con discrezione.

<<Frà, dove mi avete imboscato il piccì?>> gli chiedo.
Lui prende a sorridere il che mi allieta e non poco. Per un istante avevo davvero pensato male.
Poi si alza e si fa serio: << Nick, non l’ho toccato il tuo piccì io >> e prende a cercare.

Spostandosi in cucina i miei timori prendono forma nell’istante in cui sento Francesco stesso chiedere: <<dov’é il mio portafoglio? …e il telefono?>>
In un nanosecondo passiamo al vaglio la porta, trovando sul pianerottolo una scheggia di 0,2 cm per 4 cm.
E’ chiaro: hanno sfondato la porta, l’hanno forzata con un piede di porco.

Andiamo dai carabinieri.
Le mie suole sull’asfalto pronto ad assorbire il caldo disumano rieccheggiano il mio stato d’animo.

Misantropia-misantropia-misantropia-misantropia…

<<PèzzodìMmérda>> scusate, pensiero fuoriluogo, ma sincero.

Arriviamo poco distanti da casa nostra, e, barricati oltre un portone di legno cui al suono del campanello non viene chiesto nulla, ma semplicemente aperto, c’é la caserma dell’Arma.

Ci lasciano in sala d’attesa qualche istante poi entriamo.
Io gli do i miei dati, il mio amico anche, il carabiniere fa una strana faccia quando ci chiede se siamo sotto contratto con l’affitto, ne fa una ancora più strana quando gli rispondiamo di sì, prende nota e quindi ci liquida.
Poco dopo siamo tornati per farci lasciare ulteriori documenti, per la patente di Francesco.

Ci lasciano in sala d’attesa, pochi istanti dopo arriva una coppia, credo, per denunciare un furto.

<< Hai capito chèrrobba? il water, si sono portati via il water! >> Francesco riesce a non demoralizzarsi in tantissime situazioni, così dà inizio allo spettacolo.
<< …e poi il vaso. Come glielo spiego a mio padre che si sono portati via il nonno? >> continua imperterrito, mentre i due presenti prendono a fare smorfie indescrivibili.
<< cioé, ma ci pensi? pure gli attaccapanni si sono portati via quelli… >>.

Il mio umore non era di certo migliorato, ma cominciava a trarne un piccolo sollievo.

Un solo dubbio mi attanagliava. La nostra porta di casa non é di certo una blindata, né in legno massello, ma qualche chilo lo deve pesare senz’altro. Com’é possibile forzarla causando una scheggia paragonabile ai pezzettini di unghie che schizzano via quando te le tagli senza ammollarle?

<<Nick vié, vié qua>>mi dice Francesco <<Guarda un po’…>>

Da terra – noi siamo al quarto piano – quel ladro si é arrampicato sul tubo del gas fino a raggiungere il nostro balcone. Lì ha trovato la porta-finestre aperta (il caldo é davvero insopportabile, anche la notte) quindi é irrotto.Si potevano vedere i segni delle sue luride mani sul tubo metallico, e quello delle luride suole sulle pareti.
Un uomo ragno. Un fottuto uomo ragno. Quanto meno non era un tossico. O un ubriaco. Qui tra i sospetti c’é parecchia gente nel genere.

Lì l’anomalìa: in salotto c’eravamo io e Marco addormentati.
Grazie al cielo é riuscito solo a prendere le cose che aveva a portata di mano, tra cui – sich – anche il mio portatile.

Devo ammettere un PDM gentiluomo: due giorni dopo, una bambina, mentre giocava in giardino ha trovato i documenti di Francesco, compresa la sua sim-card!

Ora, non capisco cosa diavolo abbia quella vicina da guardarmi in quel modo.
Sto solo mettendo del filo spinato sul tubo del gas e dei vetri rotti sul parapetto del mio balcone!

Considerazioni per il/i ladro/i:

1. In vacanza con la morosa, sfogliando un giornale, ho letto di un ladro caduto da un tubo per lo scolo dell’acqua mentre cercava di raggiungere un appartamento poco distante dal mio. Ho sorriso.

2. Non ho chiamato i carabinieri. Non mi sembrava il caso di infierire. Ma l’ho pensato.

3. Bastardo!

3.1. Bastardo 2 volte: nella borsa del portatile avevo metà dello stipendio in contanti.

3.2 Coglione me e la mia pigrizia del non volerli mettere altrove: “tanto lo faccio domattina…”.

3.3 Quel portatile ti é inutile: le mie foto in déshabillé sono nella partizione linux, chiusi da password.

4.  La batteria non funzionava più. Ma spero sia una di quelle difettose e sia esplosa nella notte mentre cercavi di ricaricarlo e ti abbia preso fuoco la casa.

5. Nonostante le ustioni di terzo grado sul tutto corpo, tu sia riuscito a salvarti.

6. Una volta finiti gli antidolorifici la polizia ti arresti.

7. Bastardo!

8. L’aggiornamento qui era già raro. Così sarà come cercare i porcini a Sharm El Sheik, grazie a te: stronzo.

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me simpsonizzato.