Mi sa che cominciano ad annoiarsi.
Mordor è Mordor ed il sabato sera, da queste parti, o trovano qualcosa di veramente alternativo,o l’alternativa dacché ho il permesso di uscire da solo la sera è una bella e sana scazzottata.
Lo dico con tutto il tono ironico perché ormai non c’è più nulla di stupefacente in questo.
Lo stupefacente, ora della rissa, o non è arrivato, o ne sono stati assunti troppi e – a quanto pare – gli ormoni dei giovani galletti misto all’effetto di qualche sostanza porta a muovere le mani.
La scena divertente è l’osservare fiumi di persone riversarsi per strada, rallentare il traffico, urlare, agitarsi in una danza filo-tribale, ma senza concludere nulla.
Al massimo ci si rimediano due schiaffi: la morte del colpo di scena, o forse il peggior colpo di scena.
Ammetto che le ultime volte non mi fermavo nemmeno più ad osservare. Me ne stavo solo al bancone del pub parlando di musica con il titolare, pronto ad uscire solo qualora avessi visto l’intermittenza rossa delle luci di un’ambulanza: allora lì sì che c’era qualcosa di divertente da vedere.
Una cosa insolita c’è, però: se una volta erano le stagioni più influenti sullo stato d’animo – primavera/autunno – ora non c’è più stagione, come se fosse stato trovato un tessuto ed una tipologia d’abito adatta tutto l’anno.
Bikini tutto l’anno.
Botte tutto l’anno.
Ce n’è per tutti.
Ieri sera ero uscito con l’idea di incontrare Daniele, un amico dalla spiccata abilità culinaria, per accordarci su sta-benedetta-cena (in cui è emersa – finalmente! – la scelta del dunél col pìcanel, coniglio in umido preparato in qualche modo particolare), quando mi accorgo di non avere con me nemmeno una sigaretta: disgrazia!
Cambio la rotta per volgere al primo tabaccaio, quando mi trovo accodato ad altre macchine intente ad avanzare a passo d’uomo. Superato i primi due svincoli, finalmente mi si palesa davanti l’ennesima scena. Da film. Prenderò in seria considerazione l’idea di uscirmene con una videocamera, al solo scopo di approfittare di tutte quelle comparse.
Finché si tratta di diverbi tra loro passi, ma quando ritardano il mio desiderio di sigaretta, allora il problema diventa anche mio.
FLASH-FORWARD: me che scendo dall’auto, lentamente sfilo una calibro nove dalla tasca, altrettanto lentamente tiro il carrello e la carico. In tutto quel marasma nessuno mi nota. Alzo la pistola in aria e faccio partire un colpo.
Uno solo: la piazza ha la conformazione adatta a creare un piacevole rimbombo.
<< Allora, ci leviamo dal cazzo che ho urgente bisogno di nicotina, o no? >>
RITORNO ALLA REALTA’: Enya. One by One. Il volume sufficientemente alto da far girare la gente che passa davanti e dietro la mia macchina. Io che assimilo odio con odio e mi aggrappo a qualche pensiero felice che ho in testa.
E’ allarmante come, tutti i fine settimana, qui a Mordor ci sia lo stesso passatempo in vigore nel villaggio di Asterix, non per il gesto in sé, ma in quanto privato della dovuta simpatia e, purtroppo, vestito solo da un qualcosa che mi vien difficile scindere dalla noia.
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